26 e 27 ottobre ore 21:00
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Gilgamesh
26 Ottobre, 2024 21:00 - 27 Ottobre, 2024 23:00
€10Gilgamesh
Il primo racconto epico della storia dell’umanità
Una storia di guerra, amicizia, amore
Un racconto che mostra l’incontro fra Occidente e Oriente
Note di regia
Note di regia
Di Matteo Rancadore – Regista
“Gilgamesh. Superando tutti gli altri re” vuole raccontare, attraverso la potenza del teatro, il primo racconto epico dell’umanità, che tocca temi come guerra, amicizia, amore, diversità e religione. Un altro aspetto che emerge è l’impatto della cultura orientale sulla nostra cultura moderna. Sta al pubblico decidere cosa possa ancora insegnarci l’antico Vicino Oriente.
Trama Il 3 dicembre 1872, un archeologo inglese, guidato da un uomo iracheno, arriva alla biblioteca di Assurbanipal, nota per i numerosi reperti ormai deteriorati. Per anticipare i francesi, l’ambasciata inglese invia il ricercatore a scoprire di più. Esaminando le tavolette, l’archeologo ritrova il racconto del Diluvio Universale nell’Epopea di Gilgamesh, ormai dimenticata. La dea Inanna lo incita a leggere e riordinare le tavolette, trasformandolo nello scriba Sîn-lēqi-unninni, redattore della versione classica dell’epopea. Così, realtà e mito si fondono e ci ritroviamo nell’Eanna, dove un giovane Gilgamesh, protetto dalla dea di Uruk, viene incoraggiato a diventare re, ma solo se saprà giudicare con giustizia. Tuttavia, come ogni sovrano illuminato, Gilgamesh si trasforma gradualmente in un tiranno, ignorando il suo popolo e sfruttandolo. Gli dei, preoccupati, creano Enkidu, un essere selvaggio e ribelle, destinato a contrastare Gilgamesh. Dopo un incontro con Shamhat, una sacerdotessa di Inanna, Enkidu si calma e diventa umano. Nasce così un’amicizia profonda tra lui e Gilgamesh, che solo la morte potrà distruggere. Quando Enkidu muore, Gilgamesh intraprende un viaggio per vincere la morte, ma fallisce.
Personaggi
- Gilgamesh: Re di Uruk, guerriero, tiranno e semidio, convinto che il mondo gli appartenga. Cerca la saggezza per tutta la vita, ma alla fine comprende che è solo un’illusione.
- Enkidu: Rappresenta ciò che Gilgamesh non è mai stato, la sua metà mancante. Umanizzato da Shamhat, si carica del peso della tristezza e affronta il re. L’amicizia tra i due sarà spezzata solo dalla morte.
- Inanna: Dea di Uruk, inizialmente protettrice di Gilgamesh, ma lo abbandona quando diventa arrogante, mandando carestie e la morte di Enkidu come punizione.
- Ninsun: Madre di Gilgamesh, autoritaria e unica figura capace di contrastare il figlio. Prega affinché qualcuno insegni l’amore a Gilgamesh.
- Birhurtura: Guardia reale di Uruk, fedele e abile oratore. Invia Shamhat per calmare Enkidu.
- Shamhat: Sacerdotessa di Inanna, dedicata alla pietà e misericordia. Dopo l’incontro con Enkidu, scopre dentro di sé il senso di colpa e l’amore.
- Cacciatore: Nomade e discendente del popolo di Aratta, critico verso i Sumeri e contrario alla monarchia, accompagna Enkidu a Uruk.
- Agga: Re dei re e mentore di Gilgamesh, che successivamente richiede la sottomissione di quest’ultimo.
- Humbaba: Mostro delle montagne, guardiano della Foresta dei Cedri, che porta Enkidu alla morte.
- Siduri: Taverniera che vive nei giardini del dio Sole, guida Gilgamesh nel suo viaggio.
- Urshanabi: Traghettatrice religiosa, discute con Gilgamesh sul bene e il male e lo accompagna da Ziusudra.
- Ziusudra: Eroe scampato al Diluvio Universale, offre a Gilgamesh la pianta della giovinezza come consolazione per non poterlo rendere immortale.
- Archeologo: Profeta di Inanna, racconta al mondo moderno le avventure di Gilgamesh e critica il colonialismo.
Approccio registico Il Gilgamesh è un’opera cardinale che richiede scelte nette. Per evitare troppi cambi scena, ho pensato a un’ambientazione nell’Eanna, con la porta e le mura costruite dal re come elementi centrali. Altri elementi scenografici includono un albero, due praticabili, il trono, tavolette cuneiformi, una barca e un monologo sul Diluvio Universale. L’obiettivo è trasformare la finzione in realtà attraverso luci, ombre, suoni e costumi del periodo proto-dinastico.
Musica La musica sarà epica, con compositori come Yuka Kitamura e Bear McCreary, e influenze della Mesopotamia. Sarà incluso anche il rap hardcore, crudo e violento, e il “Gilgamesh” di Franco Battiato.
Recitazione La recitazione si basa sulla ricerca teatrale, andando oltre il significato, lo spazio e l’attore stesso. L’obiettivo è far emergere la consapevolezza che ciò che avviene sul palco è realtà per i personaggi, che esistono concretamente come noi.
Attori, adattamento, costumi e scenografia
- Attori: Lorenzo Romanazzi, Michelangeli Rinaldi, Ilenia Pierluigi, Pamela Antonetti, Gabriel Chiappe, Jacopo Alessi, Bianca Trudu, Fabrizio Rinaldi, Giulia Lovisa, Matteo Tata, Flavio Tempesta, Isabella De Cesaris, Alberto Guerrera.
- Adattamento: Matteo Rancadore, Ilenia Pierluigi, Arianna Fetahagić.
- Costumi: Elisa Rovedi.
- Scenografia: Sergio Gotti.
Temi dell’opera
- Colonialismo: La critica al colonialismo occidentale è centrale nel dialogo iniziale tra un orientale e un occidentale.
- Arroganza: Gilgamesh è un tiranno arrogante, il cui potere viene messo in discussione.
- Amicizia: L’amicizia tra Gilgamesh ed Enkidu è il legame più profondo, capace di sfidare la morte.
- Amore: Diversi tipi di amore, incluso l’amore tra Gilgamesh ed Enkidu, vengono esplorati.
- Diversità: Il pregiudizio verso i nomadi e il diverso è costante, e si riflette nel personaggio di Enkidu.
- Religione: La religione è onnipresente nella vita dei Sumeri, senza spazio per la laicità.
- Paura dell’ignoto: La morte, evocata per la prima volta da Humbaba, è la vera antagonista dell’opera.
- Redenzione: Alla fine, Gilgamesh riconosce i suoi errori, ritorna a Uruk e si redime agli occhi degli dei, diventando una sorta di Ecclesiaste sumero.