Manifesto spettacolo teatrale Don Chisciotte
Dall’opera Miguel de Cervantes
Regia di Gennaro Duccilli
Scene di Sergio Gotti
Durata spettacolo  1:45h

Scarica la presentazione e la scheda tecnica in .pdf dello spettacolo teatrale Don Chisciotte e Sancio Panza.

Spettacolo teatrale Don Chisciotte e Sancio Panza

Tratto dalla più celebre opera letteraria dello scrittore spagnolo Miguel de Cervantes, considerata una delle più importanti opere della letteratura mondiale, lo spettacolo teatrale mescola momenti comici, grotteschi, poetici e componenti fortemente spettacolari.

Don Chisciotte e Sancio Panza, tra i più celebrati personaggi della letteratura di tutti i tempi, vi terranno incollati alla poltrona dall’inizio alla fine, con le loro gesta!

Don Chisciotte della Mancha, per la regia di Gennaro Duccilli, è una messa in scena che, pur rispettando a grandi linee gli avvenimenti narrati nel romanzo di Cervantes, cerca di dare un senso inedito alla folle storia di Don Quijote.

Innanzitutto, Don Chisciotte è un libro che, parafrasando quanto ebbe a scrivere Michel Foucault, è la sua stessa esistenza : “Lungo grafismo magro come una lettera, eccolo emerso direttamente dallo sbadiglio dei libri (…), non è che linguaggio, testi, fogli stampati, storia già scritta.”

Eppure a questo personaggio non manca la “vita”. Don Chisciotte, pazzo per i libri di cavalleria, folle bambino adulto, “gioca” e fa sul serio nello stesso tempo. Nella confusione fra arte e vita, egli finalmente “recita”, perché davvero “vive”.

Come il poeta per Fernando Pessoa, così anche l’attore-Chisciotte finisce per fingere “così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente”.

Pur rimanendo “personaggio comico” fino alla morte, egli mostra nella sua follia individuale la scandalosa utopia del teatro. Dulcinea è il nome di quest’ultima. Non importa se sia vera o non vera: ella nomina quel luogo-non luogo della compiuta “identità” tra realtà e finzione; è quel punto metafisico in cui convergono la follia della mente e quella della scena.

Lo spettacolo ripercorre le tappe più significative dell’esperienza del folle manchego e del suo fido scudiero Sancho Panza (consolazione di

Don Chisciotte, ma anche sua controparte, sua creatura e tuttavia “un altro” che impedisce alla follia di rinchiudersi in una gabbia isolante), privilegiando le cosiddette avventure “da strada”: la scena dell’investitura, quella dei “Mulini a vento”, il “Castello incantato”, la conquista dell’elmo di Mambrino, l’incontro con i commedianti, l’incredibile discesa nella grotta di Montesinos, , la pazzia, il duello finale con il Cavaliere della Bianca Luna…

Ma parallelamente al dispiegarsi delle avventure che restituiscono scenicamente la vicenda “esteriore” della composizione del romanzo, lo spettacolo sviluppa le caratteristiche drammaturgiche “interiori” e quelle più propriamente teatrali, per dare, attraverso un sorta di respiro del Drago, “forma di incanto”, all’esperienza donchisciottesca.

Il personaggio creato da Miguel de Cervantes è sopravvissuto a quattro secoli inalterato e il suo messaggio, tanto potente da far partire la corsa della modernità, è ancora estremamente attuale.

Il nostro tempo è pieno di eroi che vincono sempre, i nostri giovani sono abituati a pensare che l’ideale sia quello di chi cade sempre in piedi, di chi mente, ribaltando le proprie idee, pronto a vendersi per rimanere dove è. Don Chisciotte invece è l’eroe che cade, sempre, che ruzzola in continuazione, che si ribalta, ma che poi si rialza ogni volta. È anche in questo la sua irriducibilità, in questo suo battersi per la verità e per la soluzione dei problemi, malgrado tutto.

Riscattare il Don Chisciotte dimenticato nelle pieghe profonde della nostra società, significa tornare a credere in valori condivisi comuni. È il portare la condivisione nel mondo, portare dei valori alti e persuadere il prossimo a condividerli per riformare una nuova comunità, questa è la battaglia, ancora attuale, dell’irriducibile Don Chisciotte.

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